Assicurazione temporanea per auto d'epoca: regole, costi e quando conviene

Assicurazione temporanea per auto d'epoca: regole, costi e quando conviene

Se hai un’auto d’epoca che usi solo per raduni, gite speciali o trasferimenti occasionali, probabilmente ti sei chiesto se vale la pena pagare un’assicurazione annuale per un veicolo che sta fermo gran parte dell’anno. La risposta è: assicurazione temporanea per auto d’epoca può essere la soluzione giusta, ma solo se capisci bene regole, limiti e costi reali.

Cosa distingue un’auto d’epoca da un’auto storica?

Non tutte le auto vecchie sono uguali. Il Codice della Strada fa una distinzione chiara: un’auto è storica se ha tra 20 e 29 anni dalla prima immatricolazione, è iscritta all’ASI (Automotoclub Storico Italiano) o a un registro riconosciuto come FIAT, LANCIA o ALFA ROMEO, e ha il Certificato di Rilevanza Storica sulla carta di circolazione. Queste auto possono circolare liberamente e godono di bollo ridotto o esente.

L’auto d’epoca, invece, ha almeno 30 anni di età. Non è registrata al PRA, non paga il bollo, ma non può circolare liberamente. Può muoversi solo in occasioni specifiche: raduni ufficiali, mostre, trasferimenti per manutenzione o vendita, e solo se l’evento è autorizzato dal Dipartimento dei Trasporti Terrestri. Senza questa autorizzazione, anche se l’auto è perfetta, guidarla è illegale.

L’obbligo di assicurazione non si ferma più

Fino al 2023, molti proprietari di auto d’epoca evitavano l’assicurazione quando il veicolo era fermo. Non era un’abitudine illegale, ma pratica comune. Il decreto n. 290 del 13 dicembre 2023 ha cambiato tutto. Ora, per legge, tutti i veicoli a motore devono essere assicurati, anche se non circolano. Questo vale per auto in garage, in cortile, o in deposito. L’obbligo è stato prorogato fino al 30 giugno 2024, ma il principio è rimasto: nessuna eccezione.

Le sanzioni sono pesanti: fino a 868 euro per guida senza assicurazione, e fino a 3.340 euro se l’auto è anche non immatricolata. Non è un rischio da sottovalutare. Anche se la tua auto d’epoca è in garage da due anni, se la polizza scade e non la rinnovi, sei in violazione.

Come funziona l’assicurazione temporanea per auto d’epoca?

L’assicurazione temporanea per auto d’epoca è una polizza che copre il veicolo per un periodo breve: da 1 giorno fino a un massimo di 6 mesi. Non è un’opzione standard su tutti i siti di confronto. Le compagnie che la offrono sono poche, e spesso richiedono una valutazione personalizzata.

Le coperture minime sono sempre:

  • RCA (Responsabilità Civile Automobilistica)
  • Assistenza Stradale

Le garanzie opzionali, come Furto, Incendio o Tutela Legale, sono spesso escluse o disponibili solo su richiesta esplicita. E qui sta il primo inghippo: per un’auto d’epoca da 50.000 euro, il rischio di furto o danno è reale. Senza copertura Furto, se qualcuno ruba la tua vettura durante un raduno, non ricevi un euro.

Le compagnie come SaraVintage o Helvetia offrono polizze specifiche per auto di interesse storico, ma richiedono una perizia tecnica. Devi presentare foto, documenti di origine, certificato ASI o equivalente, e spesso un’ispezione fisica. Il processo può durare fino a 15 giorni e costare tra 100 e 150 euro. Non è un’operazione veloce come per un’auto moderna.

Uomo che esamina documenti auto mentre intorno a lui germogliano ingranaggi e rose, con un avviso di sanzione tra i rampicanti.

Quanto costa un’assicurazione temporanea per auto d’epoca?

Il costo non è semplice da calcolare. Non esiste una tariffa standard. Il premio dipende da:

  • Età e valore del veicolo (un’auto da 20.000 euro costa meno di una da 80.000)
  • Stato di conservazione e fedeltà originale
  • Periodo di copertura (1 giorno, 15 giorni, 30 giorni)
  • Regione di residenza e uso previsto

Per un’auto d’epoca da 30 anni, una copertura di 7 giorni può costare tra 80 e 200 euro. Il costo giornaliero medio è di 15-30 euro al giorno. Su base annuale, questo equivarrebbe a 5.500-11.000 euro l’anno. Ma non è così: una polizza annuale per auto d’epoca costa in media tra 300 e 700 euro, a seconda del valore e della compagnia.

Il problema? Il costo giornaliero della polizza temporanea è molto più alto di quello di una polizza annuale calcolato al giorno. Se usi l’auto solo 15 giorni all’anno, la temporanea può essere conveniente. Se la usi 30 giorni, ti conviene la polizza annuale. Se la usi 60 giorni, la temporanea diventa una perdita economica.

Che cosa non ti dicono le compagnie

Le polizze temporanee per auto d’epoca hanno clausole nascoste che puoi scoprire solo leggendo bene il contratto:

  • La copertura vale solo per i percorsi autorizzati dall’ente organizzatore dell’evento. Se ti allontani di 10 km per pranzare, sei fuori copertura.
  • Non puoi trasferire l’auto da una regione all’altra senza autorizzazione scritta.
  • Se l’auto subisce un danno durante un raduno, la compagnia potrebbe negare il risarcimento se non hai presentato il modulo di autorizzazione all’evento.
  • La polizza non copre i danni causati da manutenzione fatta da meccanici non autorizzati.

Insomma: non è una polizza per guidare liberamente. È una polizza per partecipare a un evento autorizzato, con un percorso definito, in un periodo limitato.

Quando conviene davvero?

La polizza temporanea è la scelta giusta solo in tre casi:

  1. Se hai un’auto d’epoca che usi solo 1-3 volte all’anno, per raduni ufficiali o mostre.
  2. Se stai vendendo l’auto e vuoi coprirla solo per il tempo necessario a mostrare il veicolo ai potenziali acquirenti.
  3. Se devi trasferire l’auto da un deposito a un centro di restauro, e il percorso è breve e autorizzato.

In tutti gli altri casi, è sconsigliata. Se l’auto è in uso anche solo 2-3 giorni al mese, una polizza annuale con franchigia o a consumo (se disponibile) è molto più conveniente. Alcune compagnie offrono polizze “sospendibili”: paghi una quota fissa annuale e attivi la copertura solo quando ti serve. Ma queste sono rare per auto d’epoca.

Medaglione con tre scene di un'auto d'epoca: ferma, in raduno e in rimorchio, circondata da scritte temporali e coperture.

Alternative da considerare

Se l’assicurazione temporanea ti sembra troppo costosa o troppo limitata, esplora queste opzioni:

  • Polizza annuale con uso limitato: alcune compagnie (come Generali o Allianz) offrono coperture per auto d’epoca con chilometraggio annuo massimo (es. 1.500 km). Il premio scende del 20-30%.
  • Polizza a consumo: paghi in base ai chilometri percorsi. Non è disponibile ovunque, ma per chi fa pochi km è ottima.
  • Associazioni di appassionati: alcuni club come ASI o FMI offrono pacchetti assicurativi dedicati ai soci, con tariffe più basse e coperture più flessibili.

Non dimenticare: l’iscrizione all’ASI costa 41 euro l’anno. Ma ti dà accesso a sconti assicurativi, certificazioni ufficiali e supporto in caso di sinistro. È un investimento che vale la pena.

La checklist prima di firmare

Prima di sottoscrivere una polizza temporanea, controlla questi punti:

  • Il veicolo ha l’autorizzazione ufficiale per circolare nell’evento previsto?
  • La polizza include Furto e Incendio? Se no, chiedi di aggiungerla.
  • Qual è il massimale per la RCA? Deve essere almeno 10 milioni di euro.
  • La copertura copre anche il trasporto con rimorchio?
  • Come si fa la denuncia di sinistro? Devi chiamare un numero dedicato, o puoi usare l’app?
  • La polizza è valida anche se l’auto è parcheggiata durante l’evento?

Se non riesci a rispondere a queste domande con chiarezza, non firmare. Chiedi una copia del contratto in formato PDF e leggilo prima di pagare.

Il futuro delle auto d’epoca e l’assicurazione

La normativa del 2023 ha reso l’assicurazione un obbligo, non una scelta. Ma non è un male. Per chi ama le auto d’epoca, questo significa che il valore di questi veicoli è riconosciuto. Le compagnie stanno sviluppando prodotti più adatti. Nel 2025, è probabile che vedremo polizze “smart” per auto storiche: con GPS, geolocalizzazione e attivazione automatica solo quando il veicolo si muove.

Per ora, la soluzione migliore è essere informati. Non aspettare che scada la polizza. Non credere che “l’auto è ferma, quindi non serve assicurarla”. Non è più vero. E non rischiare sanzioni per un errore che si poteva evitare con un paio di clic.