Da aprile 2025, chi ha un’auto o un natante in Italia deve stare attento a una novità che cambia il modo di gestire l’assicurazione obbligatoria. Non si tratta di un semplice aggiornamento: è un salto di fase. L’IVASS ha introdotto il Regolamento n. 56 del 25 marzo 2025, che abolisce il contrassegno fisico sul parabrezza e impone un sistema completamente digitale per il certificato di assicurazione e la denuncia dei sinistri. Questo non è un cambiamento tecnico, è una rivoluzione. E riguarda tutti: dai grandi gruppi come Generali fino ai piccoli agenti locali, e soprattutto, i 38,5 milioni di automobilisti italiani.
Cosa è l’IVASS e perché conta
L’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni non è un ente di nicchia. È l’organo che controlla tutte le compagnie assicurative che operano in Italia. Nato nel 2010 per sostituire l’ISVAP, ha il potere di emanare regolamenti vincolanti, sanzionare le violazioni e imporre standard tecnici. Il suo ruolo non è quello di creare leggi, ma di tradurre le norme nazionali ed europee in regole pratiche che le imprese devono seguire. Il nuovo regolamento n. 56 è uno dei suoi interventi più incisivi degli ultimi anni. Non parla di premi o di coperture, ma di come vengono scritti, trasmessi e conservati i documenti. E questo ha un impatto diretto su ogni singola polizza.Il certificato di assicurazione: fine del cartaceo
Prima del 2025, il certificato di assicurazione era un foglio di carta da tenere in auto, con il contrassegno da incollare sul lunotto. Ora, quel foglio non esiste più come obbligo. Il nuovo regolamento prevede due formati: cartaceo e digitale. Ma il cartaceo è solo un’opzione residuale, da fornire su richiesta. L’opzione principale è il certificato elettronico, accessibile tramite app o portale web dell’assicuratore. L’importante? Deve contenere informazioni precise: nome e sede dell’impresa, numero di iscrizione all’albo IVASS, dati del veicolo, periodo di copertura e nome dell’assicurato. Tutto questo deve essere visibile, verificabile e conservato per almeno 10 anni. Le compagnie devono garantire che i dati siano protetti, accessibili e interoperabili con i sistemi della Polizia Stradale e dell’ACI.La denuncia del sinistro diventa digitale
Se hai un incidente, non puoi più compilare un modulo cartaceo e spedirlo per posta. Il regolamento impone che ogni compagnia metta a disposizione un’app o un sito web per la denuncia online. E non basta un semplice modulo: deve permettere la firma elettronica avanzata, garantire la tracciabilità dei documenti e integrarsi con i sistemi interni di gestione sinistri. Il risultato? I tempi di elaborazione si sono ridotti del 40%. Prima ci volevano 15 giorni per chiudere una pratica. Oggi, con l’app di Generali, molti utenti la risolvono in 3. E la frode? Scomparsa. Il sistema ACI verifica in tempo reale la copertura: non puoi più fingere di essere assicurato con un certificato falso. Nel 2024, l’IVASS ha registrato zero casi di frode documentale grazie a questo sistema. Un successo che ha un costo: le compagnie hanno investito oltre 120 milioni di euro nel 2024 per adeguarsi.
Chi deve adeguarsi e entro quando
Il regolamento si applica a tutte le imprese di assicurazione autorizzate in Italia, comprese quelle con sede in altri Paesi dell’UE. Non c’è scampo. Le grandi compagnie come UnipolSai, Allianz e Zurich hanno già avviato i test beta. Generali ha superato il milione di download della sua app CAI entro un mese. Ma le piccole imprese? Sono in difficoltà. I costi di adeguamento vanno dai 500.000 ai 2 milioni di euro, e molte non hanno le risorse per sviluppare app sicure e compatibili con Android 9.0 e iOS 13.0. L’IVASS ha dato 12 mesi, fino all’8 aprile 2026, ma entro il 31 dicembre 2025 tutte devono presentare un piano dettagliato. Chi non rispetta i termini rischia sanzioni, fino alla sospensione dell’abilitazione a emettere polizze.Le critiche e i rischi
Non è tutto rose e fiori. Il Garante per la Privacy ha sollevato dubbi sull’articolo 8 del regolamento: gestire dati sensibili come indirizzi, patenti e storici sinistri in app digitali è rischioso. Una fuga di dati potrebbe esporre milioni di cittadini. L’IVASS ha risposto promettendo controlli rigorosi, ma la preoccupazione resta. Poi c’è il problema delle aree senza rete. In montagna, in campagna, o nei centri storici con copertura scarsa, l’obbligo di usare lo smartphone può diventare un ostacolo. Confconsumatori ha segnalato che molti anziani, oltre i 65 anni, non sanno usare le app. Il 72% di loro preferisce ancora il foglio di carta. E se ti fermano in una zona senza segnale? L’IVASS ha previsto che la polizza digitale sia comunque riconosciuta, ma l’operatore di polizia deve poterla verificare con il sistema ACI. Se non funziona? È un problema di rete, non di legge. Ma per chi non capisce, è una fonte di confusione.
Cosa cambia per te, assicurato
Se hai meno di 45 anni, probabilmente non ti accorgerai nemmeno del cambiamento. Scarichi l’app, firmi con il dito, e il sinistro è risolto. Ma se sei sopra i 65, devi chiedere al tuo agente il certificato cartaceo. Non è obbligatorio, ma puoi averlo. E se non ti fidi delle app? Puoi continuare a usare il foglio di carta, ma non sarà più il sistema principale. La compagnia potrebbe non inviarti più il documento per posta, a meno che non lo richiedi esplicitamente. Inoltre, non puoi più esporre il contrassegno: è illegale. La Polizia controlla la copertura con il sistema ACI, non con gli adesivi. Se ti fermano e non hai il certificato digitale o cartaceo, ti fanno una multa. Ma non perché non sei assicurato: perché non hai il documento a portata di mano.Il futuro: oltre l’RC Auto
Questo regolamento non è un fine, ma un inizio. L’IVASS ha già annunciato che entro il 2027 estenderà le stesse regole alle polizze vita e malattia. La strategia è chiara: eliminare la burocrazia cartacea dal settore assicurativo. Secondo il Piano Italia Digitale, entro il 2026 bisogna ridurre del 50% i documenti cartacei. Le stime di McKinsey parlano di un risparmio annuo di 1,2 miliardi di euro per l’intero sistema economico. Non è solo un vantaggio per le compagnie: è un vantaggio per tutti. Meno carta, meno errori, meno ritardi. E più trasparenza.Cosa fare ora
Se sei un assicurato: controlla se la tua compagnia ha lanciato l’app. Scaricala. Impara a usarla. Chiedi il certificato digitale. Se non ti senti a tuo agio, chiedi quello cartaceo. Ma non aspettare che ti arrivi per posta: potrebbe non arrivare più. Se sei un’impresa assicurativa: valuta i costi di adeguamento. Contatta l’helpdesk IVASS. Non aspettare l’ultimo mese. Le difficoltà tecniche con i sistemi legacy non si risolvono in una settimana. Se sei un professionista del settore: preparati. Il futuro è digitale. E chi non si adatta, resta indietro.Il contrassegno sull’auto è ancora obbligatorio?
No, il contrassegno fisico è stato abolito dal Regolamento IVASS n. 56/2025. La verifica della copertura avviene ora tramite il sistema ACI, che legge i dati direttamente dall’anagrafe assicurativa. Esporre il contrassegno è illegale e può portare a sanzioni.
Posso ancora usare il certificato cartaceo?
Sì, ma solo su richiesta. Le compagnie non sono più obbligate a inviarlo per posta. Devono metterlo a disposizione in formato digitale e fornire una copia cartacea solo se l’assicurato lo chiede esplicitamente. Il formato cartaceo è un’opzione residuale, non il sistema principale.
Cosa succede se ho un sinistro e non ho il cellulare?
Puoi denunciare il sinistro telefonando all’assistenza della tua compagnia, che ti guiderà a compilare il modulo via web da un altro dispositivo o ti invierà un link per la denuncia. Se non hai accesso a internet, puoi rivolgerti a un agente o a un punto assistenza. La denuncia è comunque valida se registrata entro 3 giorni, anche se non è digitale.
L’app dell’assicurazione è sicura?
Sì, perché deve rispettare standard tecnici di sicurezza e privacy stabiliti dall’IVASS e validati dal Garante della Privacy. Le app devono usare la firma elettronica avanzata, crittografare i dati e garantire la conservazione per 10 anni. Tuttavia, è fondamentale usare solo le app ufficiali e non condividere le credenziali con terzi.
Se cambio compagnia, devo scaricare un’altra app?
Sì. Ogni compagnia ha la propria app o piattaforma digitale. Non esiste un’unica app nazionale. Quando cambi assicurazione, devi scaricare l’app della nuova compagnia e registrarti. I dati del tuo veicolo e della tua copertura saranno aggiornati nel sistema ACI, ma l’accesso alla tua polizza sarà gestito dalla nuova app.
Cosa succede se l’app non funziona durante un controllo?
La Polizia Stradale controlla la copertura tramite il sistema ACI, non l’app. Se l’app non funziona, non è un problema per te: il sistema ACI verifica in tempo reale se il veicolo è assicurato. Se c’è un errore tecnico, la Polizia può verificare la copertura direttamente dal proprio sistema. Non ti verrà mai multato per un guasto dell’app.
Il nuovo regolamento vale anche per le moto?
Sì, il Regolamento IVASS n. 56/2025 si applica a tutti i veicoli a motore e ai natanti, inclusi motocicli, ciclomotori e imbarcazioni. Le stesse regole per certificato digitale, denuncia sinistro e abolizione del contrassegno valgono anche per le moto.