Se hai una piccola o media impresa con più di cinque veicoli, l’assicurazione per flotte non è un optional: è una necessità. Non si tratta solo di risparmiare qualche centinaio di euro all’anno. Si tratta di evitare che un guasto, un incidente o un furto bloccano l’intera operatività della tua azienda. Eppure, quasi il 40% delle PMI italiane non ha nemmeno un’assicurazione adeguata per la sua flotta, secondo dati CRIF, IIA e Nomisma del 2024. Perché? Perché molte pensano che sia troppo complicato, troppo costoso, o che le polizze individuali vadano bene lo stesso. Sbagliato.
Perché la polizza flotta è diversa da tante assicurazioni singole
Immagina di dover gestire dieci polizze auto diverse: dieci scadenze, dieci franchigie, dieci procedure per i sinistri, dieci documenti da tenere a posto. Ora immagina di averne una sola. Questo è il vantaggio principale di una polizza flotta: un unico contratto per tutti i veicoli. Non solo semplifica la burocrazia, ma riduce anche il costo complessivo. Le compagnie applicano sconti per volume: con 5-10 veicoli, risparmi tra il 15% e il 18%. Con oltre 20 veicoli, il risparmio può superare il 25%. E non è tutto. Le compagnie integrano servizi che non trovi mai nelle polizze singole.UnipolSai, per esempio, offre il Valore bloccato: se il tuo furgone viene rubato o bruciato nei primi due anni dall’immatricolazione, ti rimborsano l’intero prezzo di acquisto, senza svalutazione. Oppure il servizio Riparazione diretta: in oltre 3.000 officine convenzionate, pagano direttamente loro, senza che tu debba pagare la franchigia, se non sei responsabile dell’incidente. E se ti fermano in autostrada? Assistenza stradale h24 in tutta Europa, con officina mobile che viene a ripararti sul posto o ti trasporta all’officina più vicina.
Quale compagnia scegliere? UnipolSai, Allianz, Generali: cosa offrono davvero
Il mercato delle assicurazioni flotte per PMI è dominato da cinque grandi player: Generali, Unipol, Allianz, Poste Vita e Intesa Sanpaolo Vita. Insieme controllano il 68% del mercato. Ma non sono tutti uguali.UnipolSai punta sulla flessibilità e sui servizi. La sua polizza Km&Servizi Flotte è pensata per chi ha veicoli diversi: auto, furgoni, mezzi attrezzati. Offre cristalli senza franchigia, assistenza domiciliare per vetri rotti, e il monitoraggio telematico del 2024 che riduce il premio in base allo stile di guida. Se guidi con prudenza, paghi meno.
Allianz si distingue per la gestione digitale dei sinistri. Hanno lanciato un sistema completamente online: puoi inviare foto dell’incidente, fissare un appuntamento con un meccanico convenzionato, e avere un preventivo in 24 ore. Dicono di chiudere i sinistri in 10 giorni lavorativi. Ma attenzione: molti utenti segnalano che i pezzi di ricambio per furgoni vecchi arrivano con ritardi. E i costi delle riparazioni non sempre sono trasparenti.
Generali ha una strategia diversa: integra l’assicurazione flotta con la previdenza professionale. Se hai dipendenti che usano veicoli aziendali, puoi accorpare la copertura auto con un fondo pensione aziendale. È utile se vuoi semplificare anche la gestione del personale. Ma se ti interessa solo l’auto, potresti pagare per qualcosa che non ti serve.
Poste Vita e Intesa Sanpaolo Vita hanno unito le forze dopo la crisi di Eurovita nel 2023. Ora offrono pacchetti standardizzati, più economici ma meno personalizzabili. Ideali per aziende con flotte omogenee e bisogni semplici.
La gestione dei sinistri: il punto debole di quasi tutte le polizze
Il 78% delle PMI che hanno una polizza flotta dice di essere soddisfatto per la semplificazione amministrativa. Ma il 42% lamenta tempi lunghi per la gestione dei sinistri. Secondo dati PMI.it del gennaio 2025, il tempo medio di risoluzione per le piccole imprese è di 28 giorni. Le compagnie dichiarano 15 giorni. La differenza è reale.Perché? Perché i sinistri richiedono valutazioni, perizie, autorizzazioni. Ma c’è anche un problema strutturale: le officine convenzionate non hanno sempre i pezzi in magazzino. Soprattutto per veicoli commerciali più datati. Un’impresa di trasporti di Milano ha raccontato su Insurzine di aver aspettato tre settimane per un cambio di parabrezza. Il meccanico non aveva il pezzo. La compagnia ha pagato, ma il furgone è rimasto fermo.
Le compagnie stanno cercando di migliorare: Allianz ha introdotto il sistema digitale, Unipol ha lanciato l’officina mobile. Ma la realtà è che, se hai bisogno di un veicolo in movimento ogni giorno, un sinistro può costarti molto più del premio assicurativo. Per questo, prima di firmare, chiedi: Quanto tempo ci mettono a riparare un furgone con un danno alla carrozzeria? E se il pezzo non c’è, cosa fanno?
La nuova normativa: obbligo di polizza catastrofale e attestato di rischio dinamico
Dal 2023, la legge di Bilancio ha reso obbligatoria per tutte le imprese italiane una polizza contro le catastrofi naturali: alluvioni, incendi, grandinate, frane. L’obbligo scadeva entro il 2024. Eppure, secondo IVASS, il 62% delle PMI italiane non ha ancora adempiuto. Questo non è un dettaglio. Se il tuo magazzino viene allagato e non hai questa copertura, non ricevi un euro. E se il tuo furgone viene danneggiato da un nubifragio? Senza la polizza catastrofale, paghi tutto di tasca tua.Un altro cambiamento importante è l’attestato di rischio dinamico. Non si basa più solo su età, zona, storia sinistri. Ora tiene conto di quanto guidi, dove guidi, a che ora. Un furgone che fa solo consegne diurne in città ha un rischio diverso da uno che percorre autostrade notturne. Questo nuovo sistema permette di pagare meno se il tuo uso è moderato. Ma per ottenerlo, devi fornire dati precisi: chilometraggio annuo, orari di utilizzo, tipologia di percorsi. Se non lo fai, ti classificano come ad alto rischio.
Il rischio che nessuno parla: il cyber risk
Mentre tutti parlano di furti e incidenti, il vero rischio crescente per le PMI è il cyber attacco. Secondo lo studio Deloitte del 2023, il cyber risk è il primo timore delle imprese italiane. Eppure, solo il 21% delle PMI ha una copertura per attacchi informatici. Perché? Perché non sa che esiste. Ma pensa: se il tuo sistema di gestione flotta viene hackerato, e i dati dei tuoi veicoli vengono bloccati da un ransomware? O se un dipendente ruba i dati dei clienti tramite un dispositivo aziendale? Una polizza flotta standard non copre questo. Devi chiedere una clausola esplicita. E non è economica. Ma è molto più economica di una multa da 2 milioni di euro per violazione GDPR.
Come scegliere la polizza giusta: 5 regole pratiche
Non esiste la migliore polizza flotta. Esiste la polizza giusta per te. Ecco cosa fare:- Conta i veicoli e il loro uso: se hai 3 furgoni per consegne e 2 auto per viaggi d’affari, non sono la stessa cosa. Chiedi una copertura personalizzata per tipologia.
- Chiedi il costo totale, non il premio base: alcuni sconti nascondono franchigie alte o servizi a pagamento. Chiedi: “Quanto pagherò se ho un sinistro con danno a terzi e il veicolo è danneggiato?”
- Verifica la rete di officine: controlla se ci sono officine convenzionate vicino ai tuoi centri operativi. Se lavori in Lombardia, ma l’officina più vicina è a Napoli, non ti serve a niente.
- Chiedi il servizio di sostituzione: se il tuo furgone è fermo per 5 giorni, hai un mezzo di scorta? Alcune polizze lo offrono, altre no. È un servizio che vale il doppio del costo aggiuntivo.
- Non firmare senza un consulente: il 70% delle PMI che ha cambiato assicurazione dopo un consulente ha risparmiato almeno il 15%. Un buon consulente non ti vende un prodotto. Ti aiuta a capire cosa ti serve davvero.
Quanto costa? Dati reali per le PMI italiane
Il costo medio annuo delle polizze assicurative per le imprese italiane è di 22.600 euro. Ma questo include tutto: responsabilità civile, patrimoniale, vita, malattia. Per la sola flotta auto, il costo medio è tra 1.800 e 3.500 euro all’anno, a seconda del numero di veicoli, dell’età dei mezzi e della zona di operatività. Una flotta di 5 furgoni nuovi, usati per consegne urbane in una città del Nord, costa circa 2.400 euro l’anno con UnipolSai. La stessa flotta con polizze individuali costerebbe 3.100 euro. Risparmio: 700 euro. Ma se uno dei furgoni è un modello vecchio con pezzi rari, il premio può salire del 20%. Ecco perché non puoi fare il confronto online senza dati precisi.Il futuro: flotte connesse, risparmi fino al 30%
Entro il 2027, il 75% delle PMI italiane sceglierà una polizza flotta con integrazione digitale. Non sarà più solo un’assicurazione. Sarà un sistema di gestione veicoli. Telemetria che monitora consumo carburante, manutenzione predittiva, alert per guasti imminenti, geolocalizzazione in tempo reale. Il professor Luca Bianchi dell’Università di Roma lo ha detto bene: “L’integrazione tra assicurazione e fleet management sarà la vera innovazione. E porterà risparmi fino al 30% sui costi complessivi.”Questo significa che, tra due anni, chi avrà una polizza flotta con tecnologia integrata pagherà meno, avrà meno guasti, e gestirà i sinistri in poche ore. Chi aspetta, rischia di rimanere indietro. Non perché l’assicurazione sia più cara. Ma perché il tuo concorrente sarà più efficiente.
Quanti veicoli devo avere per conviene una polizza flotta?
Non esiste un numero fisso, ma di solito conviene a partire da 5 veicoli. Con 3-4 auto o furgoni, il risparmio è minimo e la gestione non cambia molto. Con 5 o più, il vantaggio diventa chiaro: un solo contratto, un unico pagamento, sconti per volume, e servizi integrati. Se hai più di 10 veicoli, il risparmio supera il 20%. Se hai 20 o più, arriva al 25-30%.
Posso assicurare veicoli di proprietà personale nella flotta aziendale?
Sì, ma con attenzione. Alcune compagnie permettono di includere veicoli di proprietà dei dipendenti se usati per lavoro. Ma la classe di merito va gestita separatamente. Il 35% delle PMI ha problemi con la conversione della classe di merito in questi casi. Chiedi al tuo consulente di verificare se la tua compagnia accetta veicoli misti e come viene calcolato il premio. Alcune polizze escludono automaticamente i veicoli privati.
Cosa succede se un dipendente causa un sinistro con un veicolo della flotta?
La copertura RCA copre i danni a terzi, indipendentemente da chi guida, purché sia un conducente autorizzato. Ma se il conducente non è indicato nel contratto, la compagnia può rifiutare il risarcimento. Per questo, devi fornire l’elenco dei conducenti abituali e aggiornarlo ogni volta che c’è un cambio. Inoltre, alcuni contratti applicano una franchigia più alta se il conducente ha meno di 2 anni di patente o ha avuto sinistri negli ultimi 5 anni.
La polizza flotta copre anche i danni al carico?
No, la copertura standard non include i danni al carico. Per proteggere merci trasportate, devi richiedere una clausola aggiuntiva chiamata “Responsabilità Civile Trasporti” o “Cosa Trasportata”. È opzionale, ma fondamentale se trasporti merci di valore. Senza di essa, se il tuo furgone si ribalta e il carico si rovina, paghi tutto tu.
Posso cambiare compagnia durante l’anno?
Sì, ma con limiti. Puoi rescindere la polizza solo alla scadenza annuale, salvo casi particolari come aumento del premio o modifica delle condizioni. Se vuoi cambiare prima, devi aspettare la scadenza. Alcune compagnie offrono un periodo di ripensamento di 14 giorni dopo la sottoscrizione, ma non è una norma. Non firmare mai senza leggere il contratto. La clausola di recesso è sempre scritta in piccolo, ma è quella che ti salva.