Quante volte hai acceso il climatizzatore in auto e ti sei chiesto: quanto mi sta costando davvero? Non è solo una questione di comfort. In Italia, dove le estati diventano sempre più torride, il climatizzatore non è più un lusso: è una necessità per la sicurezza. Ma ogni volta che lo accendi, il tuo conto in banca e l’ambiente pagano un prezzo. E non è sempre quello che pensi.
Il climatizzatore non è un interruttore: è un motore dentro il motore
Nelle auto a benzina o diesel, il climatizzatore non funziona come un ventilatore. È un compressore collegato direttamente all’albero motore, che assorbe energia dal motore stesso. Questo significa che ogni volta che lo accendi, il motore deve lavorare di più per fare le stesse cose: accelerare, mantenere la velocità, superare l’aria. Secondo test condotti dall’ACI e ADAC su 120 modelli nel 2022, l’impatto medio è del 10% in più sui consumi. Ma se fa 35°C fuori e tu lo metti a 18°C dentro, quel 10% diventa 20%. Una Volkswagen Golf 1.5 TSI che consuma 8 litri ogni 100 km senza clima ne usa 9,6 con l’AC al massimo. Sono 1,6 litri in più ogni 100 km. Per un viaggio di 300 km, sono quasi 5 litri di carburante in più. Un costo che si traduce in 10-12 euro in più ogni 100 km, a seconda del prezzo del carburante.
La differenza di temperatura tra dentro e fuori è il vero nemico. Impostare 24°C invece di 18°C con 35°C esterni riduce il carico del compressore del 40%. Non è una scelta di comfort: è una scelta economica. E non è solo una questione di temperatura: l’aria calda intrappolata nell’abitacolo dopo aver parcheggiato al sole fa salire il consumo iniziale. Aprire i finestrini per due minuti prima di accendere l’AC riduce il picco di energia del 30%, come suggerito da Fassina.it. È un piccolo gesto che fa la differenza.
Le auto elettriche non sono immuni: l’autonomia si sgonfia
Chi pensa che le auto elettriche non siano influenzate dal climatizzatore si sbaglia. L’energia non viene dal motore a combustione, ma dalla batteria. E ogni kWh usato per raffreddare è un kWh che non serve a percorrere chilometri. Il test ADAC del 2023 su 8 modelli EV ha mostrato che il climatizzatore consuma in media 1,5 kWh all’ora. In condizioni estreme - 32°C fuori, 22°C dentro, traffico urbano - arriva a 2,2 kWh/h. Per una Kia Niro Electric da 60 kWh, tre ore di clima acceso significano 4 kWh persi: il 6,7% dell’autonomia totale. In città, dove si fermano e si ripartono spesso, l’impatto sale al 12,3%. In autostrada, scende al 3,5%.
Ma non tutte le EV sono uguali. Le auto con pompe di calore - come la Volkswagen ID.4 o la Mercedes EQS - consumano fino al 25% in meno rispetto a quelle con sistemi tradizionali. Perché? Le pompe di calore non creano freddo: spostano il calore dall’esterno all’interno, usando meno energia. Hanno un coefficiente di prestazione (COP) di 3,5: per ogni kWh di elettricità usato, spostano 3,5 kWh di calore. I sistemi vecchi hanno COP 2,0. È come avere un motore più efficiente.
La differenza si vede anche tra modelli. Una Tesla Model S con carrozzeria aerodinamica perde il 4,2% di autonomia con l’AC acceso. Una Nissan Leaf, più grande e meno scattante, ne perde il 9,1%. Perché? L’aria che entra, la resistenza, il volume da raffreddare. Non è solo il clima: è la progettazione.
Il clima in città è un incubo: il 18% in più di consumo
La città è il peggior nemico del climatizzatore. Perché? Ferme, ripartenze, traffico. In un tragitto urbano sotto i 5 km, l’impatto sui consumi di un’auto termica arriva al 18%. Perché il motore non è mai in regime ottimale. Il compressore gira a pieno regime, ma il motore non ha abbastanza potenza per compensare. Un’auto che normalmente fa 15 km/l scende a 13 km/l. Per chi guida ogni giorno in centro, questo significa 200-300 euro in più all’anno solo per il clima.
Per le elettriche, la città è ancora più dura. Le frequenti fermate impediscono al sistema di stabilizzarsi. Ogni volta che ti fermi al semaforo, il clima continua a funzionare, ma la batteria non si ricarica. Il risultato? Un consumo aggiuntivo del 12,3% rispetto al 3,5% in autostrada. Ecco perché chi usa l’EV per gli spostamenti urbani deve imparare a gestire il clima come un’altra risorsa, non come un optional.
Finestrini giù o AC acceso? La verità che nessuno ti dice
Tanti pensano che tenere i finestrini abbassati sia più economico. È vero fino a 60 km/h. Oltre quella velocità, l’aria che entra crea resistenza aerodinamica. E la resistenza aumenta con il quadrato della velocità. Secondo l’AAA, superati i 60 km/h, tenere i finestrini aperti aumenta il consumo del 7%. Per un’auto che fa 10 km/l, significa 0,7 litri in più ogni 100 km. In autostrada, il climatizzatore è più efficiente. Non è una contraddizione: è fisica.
Per questo, in autostrada, meglio l’AC. In città, se fa 28°C e non hai bisogno di un gelo artico, apri un po’ i finestrini e accendi l’AC solo per il ricircolo. Risparmio immediato. E non dimenticare: l’aria calda che entra dall’esterno fa lavorare di più il sistema. Per questo, in città, il ricircolo è un alleato. Ma attenzione: tenerlo sempre attivo fa accumulare umidità e odori. Alternalo: 10 minuti con aria esterna, 15 con ricircolo.
La manutenzione che nessuno fa - e che ti costa il 15% in più
Il filtro antipolline è il più ignorato. Il 68% degli automobilisti in Italia non lo sostituisce mai. O lo fa dopo 30.000 km, quando il manuale dice 15.000. Risultato? L’aria non passa bene. Il compressore deve girare più a lungo, più forte, per ottenere lo stesso freddo. L’AC impiega il 15% in più di energia. Secondo i test ADAC, questo significa un aumento dei consumi del 15%. Per un’auto che consuma 8 litri/100 km, sono 1,2 litri in più ogni 100 km. Un costo di 15 euro ogni 1.000 km. E il filtro costa 25-40 euro. Una spesa che si ripaga in 2-3 mesi.
E poi c’è il gas refrigerante. Si consuma. Non è un sistema chiuso perfetto. Ogni due anni, se non lo ricarichi, il compressore lavora di più. Il risultato? Consumi più alti, meno freddo, rischio di guasti. Il costo? 80-120 euro. Ma se lo fai ogni due anni, eviti una sostituzione del compressore che costa 800 euro. È un investimento, non una spesa.
La guida è il vero fattore: l’AC non è colpevole, sei tu
L’Ing. Marco Alunni del Politecnico di Milano ha detto una cosa semplice: "Il 60% dell’impatto del clima sui consumi dipende dallo stile di guida". Accelerazioni brusche con l’AC acceso aumentano i consumi del 22%. Con guida dolce, solo il 9%. Perché? Quando acceleri forte, il motore deve fornire potenza al compressore e alla trazione insieme. Il carico è doppio. Se invece acceleri piano, il motore gestisce meglio la potenza. E il compressore si regola da solo.
Le auto ibride e full-hybrid lo sanno bene. Una Toyota Corolla Hybrid, con il suo sistema intelligente, limita l’impatto dell’AC al 7%. Perché? Quando vai a 40 km/h in elettrico, l’AC funziona con l’energia della batteria, non con il motore a benzina. E quando il motore si avvia, lo fa a regime ottimale. È un sistema che pensa per te. Le plug-in, invece, possono avere picchi del 15% se rimani in modalità termica. Ma se le usi in elettrico, il consumo scende al 5%.
Il futuro è già qui: climatizzazione intelligente
Le auto nuove non sono più quelle di cinque anni fa. Dal 2023, il 78% delle auto vendute in Italia ha sensori di umidità, controllo automatico e climatizzazione intelligente. BMW ha introdotto l’Eco Climate su Serie 3: impara il tuo stile di guida, prevede la temperatura esterna e regola il clima in anticipo. Risparmia il 22%. Le pompe di calore dual-mode, come quelle di Mercedes EQS, riducono il consumo sulle elettriche al 2-3%. Entro il 2028, secondo Volkswagen, il climatizzatore non peserà più sull’autonomia.
Ma il vero cambiamento non è tecnologico: è culturale. Il 61% degli automobilisti italiani non sa che l’AC è attivo anche in modalità ricircolo. E questo significa che spendono energia senza rendersene conto. L’obsolescenza è il vero problema: il 38% delle auto in circolazione ha sistemi con efficienza sotto il 60%. Sono vecchi, inutili, costosi. E le nuove normative Euro 7, dal 2025, li penalizzeranno.
Cosa fare oggi: 5 regole d’oro per risparmiare
- Imposta la temperatura a 24°C in città e 22°C in autostrada. Non cercare il gelo. Cerca il comfort. Risparmi fino al 18%.
- Apri i finestrini per 2 minuti prima di accendere l’AC. Sfoga l’aria calda. Riduci il carico iniziale del 30%.
- Sostituisci il filtro antipolline ogni 15.000 km. Costo: 30 euro. Risparmio: 15% sui consumi.
- Ricarica il gas refrigerante ogni 2 anni. Costo: 100 euro. Eviti guasti da 800 euro.
- Pre-raffredda l’abitacolo durante la ricarica. Se hai un’EV, usa l’app per avviare il clima mentre sei ancora collegato alla rete. Preservi il 92% dell’autonomia.
Il climatizzatore non è il tuo nemico. È uno strumento. E come ogni strumento, va usato bene. Non è il clima che ti fa spendere di più: è l’ignoranza. Conoscere, gestire, manutenere: questo è il vero risparmio. E non si compra con la nuova auto. Si impara con la tua.
Quanto aumentano i consumi con il climatizzatore acceso?
Nei veicoli termici, l’aumento medio è del 10%, ma può arrivare al 20% in condizioni estreme (temperature oltre 35°C, traffico urbano). Nelle auto elettriche, l’autonomia si riduce del 5-8% in condizioni normali, fino al 12% in città con caldo intenso. L’impatto dipende dalla temperatura impostata, dallo stile di guida e dalla manutenzione dell’impianto.
È più economico tenere i finestrini aperti o usare l’AC?
Fino a 60 km/h, tenere i finestrini aperti consuma meno. Oltre quella velocità, la resistenza aerodinamica aumenta il consumo del 7%, rendendo l’AC più efficiente. In autostrada, meglio l’AC. In città, usa il ricircolo e apri i finestrini per 2 minuti all’inizio per espellere l’aria calda.
Perché il climatizzatore consuma di più in città?
Perché il motore non è mai a regime ottimale: si ferma, si riavvia, accelera bruscamente. Il compressore deve lavorare di più per mantenere la temperatura. In autostrada, il motore gira costantemente e l’aria scorre meglio, riducendo il carico. Per le elettriche, le frequenti fermate impediscono il recupero energetico, aumentando il consumo.
La manutenzione del climatizzatore serve davvero?
Sì. Un filtro antipolline intasato aumenta i consumi del 15%. Un gas refrigerante scarso fa lavorare il compressore di più, aumentando il consumo e rischiando rotture. Sostituire il filtro ogni 15.000 km e ricaricare il gas ogni 2 anni riduce l’impatto energetico e allunga la vita dell’impianto.
Le auto elettriche con pompa di calore sono davvero più efficienti?
Sì. Le pompe di calore spostano il calore invece di generarli, usando meno energia. Hanno un coefficiente di prestazione (COP) di 3,5 contro 2,0 dei sistemi tradizionali. Questo significa fino al 25% di risparmio energetico. Modelli come Volkswagen ID.4, Hyundai Ioniq 5 e Mercedes EQS ne sono dotati e perdono meno autonomia in estate.