
Cosa significa quando un motociclista alza la mano sinistra? Segnali, saluto e sicurezza
Quando un motociclista alza la mano sinistra, non sta facendo stretching. Sta comunicando. A volte è un saluto tra pari, altre è un ringraziamento, altre ancora è un vero segnale stradale: svolta a destra, rallentamento, pericolo. Se guidi una moto o un'auto, capire quel gesto in un secondo evita fraintendimenti e incidenti.
Qui trovi il significato chiaro del gesto, come riconoscere le varianti più comuni in Italia, cosa fare tu in risposta e una cheat-sheet pronta da salvare. Niente teoria inutile: solo segnali che vedrai davvero su strade statali, tangenziali e passi di montagna.
segnali motociclisti mano sinistra - tieni questa frase a mente: in Italia la mano sinistra è il canale “social” del motociclista, ma anche il suo piano B se l’indicatore di direzione fa i capricci.
TL;DR
- Mano sinistra alzata e breve movimento: saluto o ringraziamento.
- Mano sinistra alzata a gomito piegato (90°), palma in avanti: segnale manuale di svolta a destra, se gli indicatori non funzionano.
- Mano sinistra tesa con palma verso il basso che “pompa”: rallentare.
- Mano sinistra chiusa a pugno, ben visibile in alto: stop per il gruppo o fermata immediata.
- Se guidi un’auto: non contraccambiare con abbaglianti; rallenta e mantieni distanza.
Il gesto più comune: saluto e ringraziamento
La scena classica: due moto si incrociano e una delle due alza la mano sinistra, magari con un piccolo cenno del polso o la V con indice e medio. È un saluto. Nasce da una cosa semplicissima: la mano destra gestisce acceleratore e freno anteriore, la sinistra è più libera. Ecco perché il saluto avviene quasi sempre a sinistra.
Quando diventa ringraziamento? Se un’auto ti lascia spazio o rinuncia alla precedenza e il motociclista alza la mano sinistra per un attimo, sta dicendo “grazie”. Di sera, qualcuno preferisce un leggero lampeggio, ma il gesto della mano resta più chiaro e meno abbagliante. In Italia e in Francia è molto diffuso anche il “piede destro fuori” per un secondo: stesso messaggio, mano destra intoccabile sull’acceleratore.
Quali dettagli ti aiutano a capire che è un saluto e non altro?
- Il contesto: due moto che si incrociano su strade extraurbane o passi di montagna. In città succede meno.
- La durata: mezzo secondo. È un flash, non una posizione mantenuta.
- Il tono: mano rilassata, polso morbido, nessuna rigidità.
Quando non aspettartelo? In mezzo al traffico serrato, sotto la pioggia, durante una manovra impegnativa o quando il motociclista ha mani occupate. Non è maleducazione: è priorità alla guida.
Se sei in auto e un motociclista ti ringrazia così, la risposta migliore è semplice: continua a tenere la linea, mantieni la distanza di sicurezza e, se serve, un cenno con la testa. Evita gli abbaglianti di giorno e qualunque gesto che possa distrarlo.
Quando la mano sinistra diventa segnale stradale
Oltre al saluto, la mano sinistra comunica manovre vere. Due fonti aiutano a orientarsi: il Codice della Strada italiano e i segnali standard usati nei gruppi moto.
Riferimenti utili:
- Codice della Strada, art. 154: i conducenti devono segnalare con anticipo qualsiasi cambiamento di direzione o velocità; se gli indicatori non funzionano, si ricorre ai segnali manuali.
- Motorcycle Safety Foundation (MSF), Basic RiderCourse Rider Handbook (ed. 2020): raccolta di segnali gestuali ampiamente adottati nei gruppi, utile anche in Europa perché chiara e uniforme.
Ecco i gesti che contano davvero su strada italiana:
- Svolta a destra (se gli indicatori sono guasti): braccio sinistro piegato a 90°, avambraccio verso l’alto, palma in avanti. Il gesto resta visibile per alcuni secondi prima della svolta. Se vedi questo da dietro, preparati a una manovra verso destra.
- Rallentare: braccio sinistro teso lateralmente, palma rivolta verso il basso, che “pompa” su e giù. È un invito chiaro a ridurre la velocità subito, spesso per traffico improvviso, buche, autovelox, detriti.
- Stop / Fermata: braccio sinistro sollevato con pugno chiuso ben visibile, oppure braccio teso verso il basso a circa 45° con il palmo rivolto all’indietro. In gruppo significa “fermiamoci ora, in sicurezza”.
- Pericolo a sinistra: il motociclista indica con l’indice o tende la mano verso la fonte di pericolo (ghiaia, tombino aperto, buca). Pericolo a destra: spesso indica con il piede destro.
Nei giri organizzati, la “lingua dei segni” si allarga con messaggi rapidi tra capofila e scopa:
- “Stringere la formazione”: indice alzato per fila singola; indice e medio alzati per doppia fila.
- “Aumentare il passo”: braccio sinistro in alto, palmo rivolto verso l’alto, movimento che invita a “tirare su”.
- “Carburante”: tocco al serbatoio con la mano sinistra.
- “Pausa”: mano aperta che fa segno di fermarsi a bordo strada, spesso seguita dal pugno per conferma di stop.
Perché serve ancora la segnalazione manuale se abbiamo le frecce? Perché la luce di direzione non sempre basta: se piove, se c’è controluce, se sei in mezzo a un gruppo numeroso, se la freccia si è bruciata. Un gesto grande, chiaro, a sinistra, si vede prima e toglie dubbi.
Nota pratica: molti rider montano paramani o carene larghe. Per rendere visibile il gesto, allontanano il braccio dal profilo della moto. Se vedi una mano che “esce” decisa dall’ingombro, non sta salutando: sta segnalando qualcosa che richiede una tua azione.

Interpretarlo al volo: regole rapide per chi guida moto o auto
Davanti a un gesto ci sono pochi secondi per decidere. Queste scorciatoie mentali funzionano bene su strade italiane.
- Stai incrociando una moto nel senso opposto? Mano sinistra che si alza e scende subito: saluto. Nessun cambio di traiettoria atteso. Tu non devi fare nulla.
- Sei dietro a una moto e la mano resta in alto a gomito piegato? Prevedi una svolta a destra. Allarga la distanza, non affiancarti, non superare. Aspetta di vedere la traiettoria confermata.
- Vedi il palmo verso il basso che “pompa”? Rallenta subito e in modo progressivo. Qualcosa davanti non va: traffico fermo, buca, autovelox, animale sulla strada.
- Pugno chiuso in alto o braccio verso il basso con palmo all’indietro? Preparati a fermarti. In gruppo, ripeti il segnale a chi ti segue per evitare fisarmoniche.
- Indica un punto sull’asfalto a sinistra? Evitalo, allarga la traiettoria senza scarti bruschi. Se sei in auto, lascia margine alla moto.
Se guidi un’auto, ecco tre regole d’oro:
- Niente abbaglianti di cortesia. Abbagliare confonde e fa male agli occhi, specie al calare della luce.
- Distanza e prevedibilità. Mantieni spazio, evita sorpassi in contemporanea alla segnalazione.
- Guarda le mani. Molti caschi scuri nascondono lo sguardo, ma il braccio sinistro racconta tutto.
Se guidi una moto:
- Non salutare in curva cieca, su pavé bagnato o mentre freni: la priorità è tenere la linea.
- Segnala largo e netto se la tua freccia non si vede o è guasta. Il gesto batte l’ambiguità.
- In gruppo, ripeti i segnali all’indietro come uno specchio. È così che il messaggio arriva fino all’ultimo.
Punto critico tipico sulla tangenziale: moto che si accoda a destra di un’auto lenta, mano sinistra che pompa verso il basso. Sta chiedendo di rallentare perché davanti c’è un restringimento o un ostacolo. Se sei in auto, solleva il piede e lascia spazio. Quel secondo regalato può evitare una caduta.
Cheat-sheet, esempi concreti, tabella, FAQ e prossimi passi
Prima la checklist che chiude il cerchio, poi esempi reali, una tabella di consultazione rapida, le domande che tutti fanno e cosa fare da oggi in poi.
Checklist tascabile
- Domandati: “Mi sta salutando o sta ordinando una manovra?” Se il gesto dura più di un lampo, prendilo come segnale di guida.
- Guarda la forma: gomito a 90° verso l’alto = svolta a destra; palmo giù che pompa = rallentare; pugno alto = stop.
- Contesto prima di tutto: su passi e statali è spesso un saluto; in coda o vicino a incroci è quasi sempre una manovra.
- Come rispondere: se sei su moto, ricambia solo quando sei stabile; se sei in auto, non abbagliare, non cambiare corsia di scatto.
- Se non capisci, scegli la sicurezza: rallenta leggermente e crea spazio.
Esempi concreti
- Passo di montagna, metà mattina: due moto si incrociano in semicurva ampia, mano sinistra alzata un attimo. È saluto. Tu non cambi nulla.
- Uscita dalla tangenziale di Torino: moto davanti a te, freccia destra accesa ma controluce, mano sinistra a 90° verso l’alto. Conferma: svolta a destra imminente. Lascia spazio.
- Strada provinciale con lavori: rider indica col dito sinistro una chiazza scura a sinistra della corsia. Ghiaia o catrame fresco. Evita, riduci l’angolo di piega.
- Gruppo di cinque moto: capofila alza il pugno e accosta. Tutti ripetono. Fermata coordinata.
Gesto (mano sinistra) | Significato | Contesto tipico | Cosa fai tu |
---|---|---|---|
Cenno breve, mano che si alza e scende | Saluto / Ringraziamento | Incrocio tra moto; dopo una cortesia in auto | Sei su moto: ricambia quando stabile. In auto: mantieni la linea |
Gomito piegato a 90°, avambraccio in alto | Svolta a destra (se freccia assente/guasta) | Uscite, incroci, accessi | Aumenta distanza, non superare, osserva la traiettoria |
Braccio teso, palmo giù che “pompa” | Rallentare subito | Traffico improvviso, autovelox, buche | Rilascia gas/freno progressivo, prepara margine |
Pugno chiuso in alto | Stop per il gruppo / Fermata imminente | Giri in gruppo, imprevisti | Prepara l’arresto sicuro, ripeti il segnale a chi segue |
Indice che punta l’asfalto a sinistra | Pericolo/ostacolo a sinistra | Buca, ghiaia, tombino | Evita con traiettoria dolce, niente scarti secchi |
Mini‑FAQ
La mano sinistra alzata può voler dire “svolta a destra” anche se la freccia funziona?
Di solito no: se la freccia funziona e si vede bene, la maggior parte dei rider non aggiunge il gesto. Ma se la visibilità è scarsa o serve enfasi, qualcuno lo fa. Se vedi entrambe le cose, preparati comunque alla svolta.
Il saluto si fa sempre?
No. Se la strada è impegnativa o scivolosa, la sicurezza viene prima. Nessuno si offende.
Posso rispondere con gli abbaglianti per salutare dalla macchina?
Meglio di no. Il lampeggio può abbagliare e confondere. Un comportamento prevedibile vale più di un cenno di luci.
Esistono differenze tra paesi?
Sì, ma la base è simile: saluto con la sinistra, rallentare con palmo giù, stop con pugno. In Francia e Italia è comune il “piede destro per grazie”. Negli USA i segnali di gruppo MSF sono molto diffusi e spesso adottati anche qui.
È obbligatorio usare i gesti?
È obbligatorio segnalare le manovre (art. 154 CdS). Il come: indicatori di direzione; se non funzionano o non sono visibili, segnali manuali. Nei gruppi i gesti sono una buona prassi, non una imposizione di legge.
La V con due dita ha significati diversi?
Per i motociclisti è un saluto. Non è un invito a superare, non è una provocazione. Solo un “buona strada”.
Se non ho capito il gesto?
Applica la regola salva‑vita: rallenta un filo e crea spazio. Nel dubbio, meglio una scelta prudente.
Prossimi passi
- Se guidi moto: fai un ripasso dei segnali con chi esce con te. Bastano due minuti al bar prima di partire per allinearvi.
- Se guidi auto: osserva la mano sinistra del motociclista davanti a te come indizio primario. È più leggibile di un casco scuro.
- Controllo frecce: prima di ogni uscita, un check delle luci. Se una freccia è spenta, decidi in anticipo quali segnali manuali userai.
- Allenati a non salutare quando non è sicuro: mani ben salde su buche, sampietrini bagnati, rotaie del tram.
Troubleshooting rapido
- Vedo mano in alto ma non capisco se è saluto o segnale. Guarda durata e rigidità: se resta in posizione o il gomito è a 90°, trattalo come segnale e crea spazio.
- La moto davanti a me indica a sinistra ma poi si sposta a destra. Probabile pericolo a sinistra e ingresso a destra: tu concentrati su distanza e traiettoria dolce, niente sorpassi.
- In gruppo nessuno ripete i segnali. Stabilite prima chi fa da capofila e scopa, e concordate l’obbligo di “propagare” ogni gesto all’indietro.
- Di notte i gesti si vedono poco. Riduci la velocità, aumenta la distanza. Se sei tu a segnalare, esagera l’ampiezza del gesto e usa la posizione in corsia per essere visibile.
Ultima dritta: la mano sinistra del motociclista è un linguaggio minimalista. Non cerca fronzoli, vuole solo chiarezza. Se impari l’alfabeto, in strada hai sempre mezzo secondo in più, e quel mezzo secondo fa la differenza.