Green Claims 2025: cosa sono e perché ti riguardano davvero

Quando senti parlare di green claims 2025, dichiarazioni ambientali fatte dalle case automobilistiche per dimostrare la sostenibilità dei loro veicoli. Queste affermazioni non sono più solo marketing: dal 2025, in Europa e in Italia, devono essere verificabili, misurabili e approvate da enti terzi. Senza prove concrete, puoi denunciare un’azienda per pubblicità ingannevole. E questo riguarda te, anche se non stai comprando una macchina elettrica. Il problema non è solo se una moto è "eco-friendly" o un’auto ha "zero emissioni". Il problema è che molte di queste parole sono vuote. E tu, come consumatore, non hai più il diritto di credere a tutto quello che ti dicono.

Il sostenibilità auto, l’insieme di pratiche, materiali e processi che riducono l’impatto ambientale dei veicoli durante il loro ciclo di vita. Questo include non solo l’uso di batterie al litio o di carburanti alternativi, ma anche la provenienza delle materie prime, la durata dei componenti, e quanto è facile riparare o riciclare la tua moto alla fine della sua vita utile. Se un’azienda dice che la sua moto è "green" perché usa una vernice a base d’acqua, ma il telaio è fatto con alluminio estratto in paesi con norme ambientali assenti, quella dichiarazione è fuorviante. Ecco perché la etichette ecologiche, certificazioni ufficiali che attestano l’impatto ambientale di un prodotto secondo standard riconosciuti. In Italia, dal 2025, le auto e le moto devono portare un’etichetta chiara, simile a quella delle lavatrici: da A a G, con dati su emissioni, consumo energetico e riciclabilità non sono opzionali. Sono obbligatorie. E se non le trovi, chiedi perché.

Le dichiarazioni ambientali, affermazioni esplicite o implicite che un prodotto è migliore per l’ambiente rispetto ad altri. Queste non possono più essere basate su frasi come "rispettosa dell’ambiente" o "ideale per il pianeta". Devono includere dati reali: chilometri percorsi con un chilo di batteria, emissioni di CO2 durante la produzione, percentuale di materiali riciclati nel motore. E devono essere controllate da enti come l’IVASS o l’ENAC, non da un ufficio marketing sono diventate un campo di battaglia. Le grandi case non vogliono perdere quote di mercato, ma i consumatori italiani stanno iniziando a chiedere prove. E non si tratta solo di chi compra una Tesla o una Harley elettrica. Anche chi ha una moto da 125 cc, un’auto diesel del 2018 o un furgone per il lavoro deve sapere cosa sta comprando. Perché se un’azienda ti dice che la sua auto è "più pulita" e non ti mostra i numeri, sta mentendo.

La normative veicoli 2025, regole europee e italiane che impongono trasparenza, tracciabilità e responsabilità ambientale per tutti i veicoli a motore. Queste norme non riguardano solo le nuove auto. Coinvolgono anche i rivenditori, i centri di riparazione, i gestori di ricambi e persino le assicurazioni che offrono sconti per "veicoli sostenibili" stanno cambiando le regole del gioco. Non puoi più dire che una moto è "ecologica" solo perché ha un motore più piccolo. Devi dimostrare che il suo ciclo di vita è davvero meno impattante. E se non lo fai, rischi multe, cause e danni alla tua reputazione. Per te, questo significa una cosa sola: non fidarti più delle parole. Chiedi i dati. Cerca le etichette. Controlla le certificazioni. Perché nel 2025, il vero green non è un slogan. È un certificato.

Qui trovi articoli che ti aiutano a capire cosa c’è davvero dietro le promesse ambientali delle auto e delle moto. Dalle truffe più comuni ai controlli che puoi fare tu stesso, dai nuovi standard alle normative che ti proteggono. Non si tratta di scegliere tra benzina ed elettrico. Si tratta di scegliere tra chi ti dice la verità e chi ti vende un’illusione.