Tabelle danni: cosa sono, come usarle e quali dati ti servono davvero

Quando subisci un danno alla tua auto, la tabelle danni, elaborazioni standardizzate usate dalle compagnie assicurative per calcolare il valore dei danni veicolari. Sono il punto di partenza per capire quanto ti spetta, ma non sono la verità assoluta. Molti pensano che siano una sentenza, invece sono solo un punto di riferimento. E se non le capisci, rischi di accettare un risarcimento troppo basso o di perdere giorni, settimane, addirittura mesi in contese.

Le tabelle danni non sono uniche: ce ne sono diverse, e ognuna ha un peso diverso. La più usata in Italia è la Perizia UNI, la tabella nazionale adottata da molte assicurazioni e officine per valutare i danni in modo uniforme. Ma c’è anche la CSA, una tabella usata da alcune compagnie per calcolare i costi di riparazione in base alla marca e al modello. Non sono la stessa cosa. Una stessa ammaccatura su una Toyota Corolla e su una BMW Serie 3 ha costi diversi, e le tabelle lo sanno. Ma non tutte le officine le usano allo stesso modo. Alcune le applicano alla lettera, altre le ignorano del tutto. Il risultato? Due perizie diverse per lo stesso danno.

Le tabelle danni non dicono solo quanto costa riparare un paraurti. Dicono anche se vale la pena riparare o sostituire, quanto vale la tua auto prima dell’incidente, e se il danno è strutturale o superficiale. Se la tua auto ha 10 anni e il danno è su un pannello costoso da sostituire, la tabella potrebbe suggerire che è più conveniente dichiararla totale. Ma se hai un’auto d’epoca o un modello raro, quelle stesse tabelle non ti servono: il valore reale è altrove. Ecco perché molti si ritrovano con un risarcimento che non copre neanche il costo di un’officina seria. Non è colpa tua: è colpa di chi non ti ha spiegato cosa stai firmando.

Le tabelle danni non sono un mistero. Sono dati, numeri, ore di lavoro, costi di pezzi. Ma per leggerle bene, devi sapere dove guardare: il codice del pezzo, il tempo di manodopera, la categoria di danno (lieve, medio, grave), e se il pezzo è originale o di recupero. Se la tua assicurazione ti propone un risarcimento basato su un pezzo di recupero, ma tu hai bisogno di un originale per passare la revisione, non puoi accettare. E non devi. Le tabelle non ti obbligano a niente: ti danno un punto di partenza. Il resto lo decidi tu, con le prove in mano.

Nei prossimi articoli troverai guide pratiche su come leggere una perizia, cosa chiedere all’officina, come contestare un risarcimento troppo basso, e quali documenti non devi mai firmare senza capirli. Non ci sono trucchi. Solo informazioni chiare, basate su casi reali, su auto che hanno subito danni, su persone che hanno fatto le domande giuste al momento giusto. Se vuoi sapere quanto vale davvero il tuo danno, continua a leggere. Non ti serve un avvocato. Ti serve sapere cosa c’è scritto in quelle tabelle.